8. Frammenti manoscritti, busta X, 15, proveniente da: Notarile, 6/9, n. 2497, not. Virgilio di Alessio de Tinarellis

Frammento de L’Acerba di Cecco d’Ascoli, Libro II, capitoli II, III, IV

Il maestro Cecco d’Ascoli insegnò Astrologia all’Università di Bologna negli anni Venti del Trecento, prima della sua condanna al rogo per eresia avvenuta a Firenze nel 1327. In quegli anni si fece portatore di un’attività di divulgazione scientifica in volgare che aveva avuto i suoi capisaldi nelle discipline medico-scientifiche e filosofiche, grazie alle traduzioni di Taddeo Alderotti e al Convivio di Dante. Proprio con la Commedia dell’Alighieri Cecco si confronta in più di un luogo della sua opera (l’Acerba Aetas o Acerba), che scende in agone con il Poema sul piano del metro, optando per la sestina, simile ma non identica alla terzina dantesca, e su quello dei contenuti. Un confronto antagonistico che, mentre mostra la fortuna che la Commedia ebbe a Bologna già verso il 1325, prelude ai profondi cambiamenti che avverranno in città quando, di lì a poco, le opere dantesche troveranno feroci oppositori nel domenicano Guido Vernani, duro censore della Monarchia, e in Bertrando del Poggetto, legato papale, che, a dire del Boccaccio, fece bruciare in piazza Maggiore il trattato politico e le altre opere dell’Alighieri.

Della stessa mostra


Della stessa mostra