11. Archivi privati, Famiglia Bianchetti Monti, Manoscritti di Filippo Maria Monti, reg. 3, cc. 11r-v

«Copia di una lettera scritta da Dante Alighieri a messer Guido da Polenta di Ravenna», in calce la datazione: «alli XXX di marzo, il millesimo donde è copiata non s’intende»

Si tratta di una lettera pseudo-dantesca di cui non conosciamo il vero autore. In Archivio di Stato se ne conserva questo testimone risalente ai primi anni del XVII secolo. Nella sua evidente falsità, il documento è però in grado di connettere in modo assai verisimile il poeta con Ravenna e con Bologna. Nella nostra città infatti avvenne la pubblicazione del poema, compreso il Paradiso, ad opera del figlio del poeta Jacopo Alighieri, proprio nel 1322, al momento dell’ingresso in città, con la carica di Capitano del Popolo, di Guido da Polenta, che a Ravenna aveva ospitato negli ultimi anni l’esule fiorentino. Una tradizione tarda, fiorentina e di ispirazione anti-veneziana, trasse da queste circostanze l’occasione per divulgare questo presunto scambio epistolare in italiano fra Dante e il da Polenta.

Tra le rime dei Memoriali, del resto, compare anche una ballata dello stesso Guido Novello da Polenta, fissata nel 1310 sul proprio registro da Giovanni di Alberto Zanelli, collega e vicino di casa dei Bambaglioli e di Bonfigliolo Zambeccari, tutti notai e “dantisti” bolognesi della prima ora.

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