Storia e missione

L’Archivio di Stato di Bologna è un ufficio periferico del Ministero della Cultura. Nei suoi 38 km di scaffalature è conservata la documentazione prodotta dagli uffici pubblici bolognesi, dal medioevo fino ai giorni nostri e, oltre ad essa, archivi di famiglie nobili, di chiese e conventi, di ospedali, dell’antica università, dei notai bolognesi, e un ricco materiale cartografico e catastale.

La storia
Istituito nell’ottobre del 1874, l’Archivio di Stato di Bologna ebbe come prima sede i locali dell’antico Ospedale della morte, contigui alla Biblioteca dell’Archiginnasio e destinati a ospitare, oltre all’Archivio di Stato, il Museo Civico. Era una scelta densa di significati simbolici e culturali, dato che in un solo edificio si riunivano le principali testimonianze del passato cittadino: un “tempio delle memorie storiche” che realizzava gli auspici della Deputazione di Storia Patria, mettendo a disposizione della città, prima ancora che degli studiosi, uno straordinario patrimonio di memoria.
Già ai primi del Novecento, tuttavia, quella sede si rivelava del tutto insufficiente e nel 1940 iniziava il trasferimento negli spazi dell’ex convento dei monaci celestini, che tuttora occupa. Nella sua nuova sede, l’Archivio perdeva quasi del tutto i suoi connotati museali, proponendosi invece di conservare, nelle migliori condizioni possibili, il maggior numero di documenti, per metterli a disposizione di studiosi e ricercatori.

Per quanto riguarda l’ordinamento che la documentazione assunse una volta riunita nell’Archivio di Stato, esso si deve a Carlo Malagola, subentrato nel 1882 a Enrico Frati, primo direttore dell’Archivio. L’ordinamento di Malagola, ancora oggi ben riconoscibile nella struttura archivistica della documentazione bolognese, recepiva in gran parte le proposte di Bonaini, allontanandosene però a proposito del cosiddetto “diplomatico”, la raccolta di pergamene che a Bologna non venne istituita, a differenza di quanto era accaduto a Firenze. L’Archivio bolognese, in cui fondi e serie venivano ricondotti il più possibile alla loro situazione originaria, finiva così per rappresentare un esempio di applicazione particolarmente rigorosa del metodo storico-istituzionale.

La missione
In base alla normativa vigente l’Archivio di Stato di Bologna svolge i seguenti compiti fondamentali:

  • conservare, tutelare e valorizzare gli archivi degli Stati italiani preunitari e i documenti degli organi giudiziari e amministrativi dello Stato unitario non più occorrenti alle ordinarie esigenze di servizio
  • conservare, tutelare e valorizzare anche tutti gli altri archivi e singoli documenti che lo Stato abbia in proprietà o in deposito o in comodato d’uso
  • esercitare la sorveglianza sugli archivi correnti e di deposito degli organi amministrativi e giudiziari dello Stato
  • curare lo studio, la ricerca, ordinamento, l’inventariazione e la riproduzione dei documenti conservati


Oltre a questi compiti di tutela, conservazione, riordinamento, inventariazione, e a garantire l’accesso alla documentazione attraverso la sala di studio, l’Archivio di Stato di Bologna svolge numerose altre attività di carattere scientifico, didattico e divulgativo ed è sede di una delle 17 scuole di Archivistica, paleografia e diplomatica italiane.