Lutero e i luterani a Bologna – Un nuovo percorso storico-artistico attraverso documenti e miniature dell’Archivio di Stato di Bologna
8 Ottobre - 11 Novembre 2017
Ricorre nel 2017 il V centenario della Riforma luterana, il cui avvio viene tradizionalmente ricondotto al 31 ottobre 1517, quando Lutero, monaco agostiniano e da pochi anni professore all’Università di Wittemberg, pubblicò in quella città 95 tesi in cui sottoponeva a severa critica la prassi della vendita delle indulgenze e la stessa autorità del papa. In questa occasione, l’Archivio di Stato di Bologna ha individuato all’interno del proprio patrimonio una piccola scelta di documenti, provenienti da vari fondi, in grado di illustrare la presenza a Bologna di persone e idee collegate alle tematiche della Riforma. Si tratta di documenti poco noti e soprattutto mai finora collegati in un organico disegno espositivo, che testimoniano molteplici aspetti dello sviluppo storico, culturale e artistico della città in epoca rinascimentale.
Il percorso espositivo si articola in tre sezioni. La prima propone un sintetico quadro politico-istituzionale ed economico-sociale dell’ambiente bolognese nel primo Cinquecento, illustrando il passaggio della città attraverso il potere signorile dei Bentivoglio e il suo definitivo assoggettamento all’autorità del sovrano pontefice: un periodo durante il quale la città conobbe le esperienze drammatiche di terremoti, pestilenze, carestie.
La seconda sezione è dedicata ai riflessi della Riforma luterana negli ambienti culturali cittadini, in particolare quelli collegati allo Studio e alla Facoltà delle Arti, in cui operavano in quegli anni personalità di spicco come Pietro Pomponazzi, Girolamo Cardano, Ulisse Aldrovandi, nomi che compaiono nei Rotuli dei Lettori Artisti. A queste testimonianze relative agli ambienti universitari si affiancano quelle che illustrano la diffusione delle idee riformate attraverso la circolazione libraria.
La terza sezione infine descrive le vicende personali e giudiziarie di alcuni dei protagonisti della diffusione a Bologna dei fermenti ereticali, e la conseguente attività di repressione, prima piuttosto occasionale e relativamente blanda, poi sempre più sistematica e dura, fino alle esecuzioni capitali del 1567.
All’elevato significato storico dei documenti esposti si affianca in alcuni casi il loro notevole valore artistico, trattandosi di acquerelli e di miniature del XVI secolo, una delle quali attribuita in anni recenti ad Amico Aspertini.
Mostra storico-documentaria ed eventi promossi da: Archivio di Stato di Bologna
A cura di: Francesca Boris, Bernardino Farolfi, Massimo Giansante, Giorgio Marcon e Diana Tura
In collaborazione con: Il Chiostro dei Celestini. Amici dell’Archivio di Stato di Bologna, Associazione Rabisch
Col patrocinio di: Refo500, Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII
Nell’ambito di: Festa Internazionale della Storia, Domenica di Carta 2017
Progetto grafico: Valentina Gabusi
Allestimento: Paolo Guidotti, Aurora Venturelli