La carta è riferita al V bimestre 1743 e contiene una miniatura, firmata da Antonio Alessandro Scarselli, che presenta una cornice analoga a quella di c. 38a, con gli stemmi (in giro da sinistra): Tortorelli, Malvezzi, Locatelli-Vincenzi, Arnoaldi-Veli, Isolani-Lupari (timbrato dall'ombrello di leg
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La carta è riferita al V bimestre 1743 e contiene una miniatura, firmata da Antonio Alessandro Scarselli, che presenta una cornice analoga a quella di c. 38a, con gli stemmi (in giro da sinistra): Tortorelli, Malvezzi, Locatelli-Vincenzi, Arnoaldi-Veli, Isolani-Lupari (timbrato dall'ombrello di legazione), Pepoli, Fava, Scarselli, Spada.
Appaiono tre targhe, delle quali le due laterali contengono iscrizioni e la centrale la raffigurazione allegorica della promozione al cardinalato dei bolognesi [Filippo Maria] Monti, [Mario] Bolognetti, [Alessandro Antonio Melchiorre] Tanari, le cui insegne sono ai piedi di papa Bnedetto XIV [Lambertini] tra le figure della Religione e della Autorità Pontificia, davanti alle quali sta inginocchiata Felsina che impugna il gonfalone del Popolo.
Nello specchio è raffigurato il presbiterio di S. Petronio durante la cerimonia del trasferimento definitivo in questa basilica da quella di S. Stefano del capo del protettore di Bologna; il legato cardinale [Giulio Alberoni] assistito da vari prelati consegna le simboliche chiavi della basilica al gonfaloniere assistito dagli anziani; sull'altare è posta la nuova teca racchiudente la reliquia, donata da papa Benedetto XIV.