La carta è riferita al III bimestre 1726 e contiene una miniatura, che presenta una cornice rettangolare adorna in alto di un drappegio accollante gli stemmi: Albergati, Castelli, Fantuzzi, Roversi, Bianchetti (timbrato dall'ombrello di legazione), Malvezzi, Zambeccari, Segni, Barbazza-Manzoli.
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La carta è riferita al III bimestre 1726 e contiene una miniatura, che presenta una cornice rettangolare adorna in alto di un drappegio accollante gli stemmi: Albergati, Castelli, Fantuzzi, Roversi, Bianchetti (timbrato dall'ombrello di legazione), Malvezzi, Zambeccari, Segni, Barbazza-Manzoli.
Nel riquadro è raffigurata la camera degli atti del comune di Bologna (nel palazzo di re Enzo); essa risulta di tre campate a volta tra i pilastri delle quali sono inseriti scaffali aperti e protetti, nella parte inferiore, da graticciate lignee; a sinistra, sotto i peducci della volta sono addossati alle pareti due capaci armadi di stile bolognese.
Alla parete di fondo, ai lati di una Annunciazione (ora alle Collezioni Comunali), sono affissi gli stemmi del Comune e del Popolo e i ritratti dei conservatori dell'archivio. Sotto, ad un tavolo sono seduti due funzionari.
Ai piedi di c., una targa a volute e cartocci racchiude la seguente iscrizione: «
ex gente Blanchetta Jacobus Camerae Actorum Populi et Comunis Bononiae custos, librum Reformationum, registrorum etc. scriptum reliquit anno 1399. Cesar iustitiae vexillifer, constitutionem de archiviando confirmatum a Senatu mensibus maii et iunii 1726 suffragio iuvit et subscriptione firmavit».