La carta è riferita al VI bimestre 1662 e contiene una miniatura: cornice a cartocci e festoni, adorna in alto dagli stemmi del Comune e del Popolo di Bologna e in basso da una targa con iscrizione esplicativa della scena racchiusa, che allude alla turbolenta ambasceria del duce di [Crequy], inviat
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La carta è riferita al VI bimestre 1662 e contiene una miniatura: cornice a cartocci e festoni, adorna in alto dagli stemmi del Comune e del Popolo di Bologna e in basso da una targa con iscrizione esplicativa della scena racchiusa, che allude alla turbolenta ambasceria del duce di [Crequy], inviato da Luigi XIV al papa, e al cognome del gonfaloniere Pepoli.
A sinistra, sotto poderose volte, quattro ciclopi sono intenti a battere uno scudo, mentre accanto ne stanno, già forgiati, altri nove, con gli stemmi: Pepoli, Sampieri, Orsi, Paleotti, Bentivoglio, Malvezzi, Aldrovandi, Ercolani, Bianchini.
L'elenco dei predetti anziani è inciso su pietra appoggiata all'ultimo contrafforte della costruzione; su di esso un gallo canta, mentre all'estrema destra, il sole sorge dal mare, smorzando le stelle che splendono nel resto del cielo e l'Aurora, su una nube sotto la quale vola Cupido con l'arco teso, riceve l'ultimo abbraccio da Titone.