La carta è riferita al III bimestre 1653 e contiene una miniatura, firmata da Domenico Brini: al centro sorge la statua di Nettuno sopra un monte di sei colli all'italiana di rosso, sostenuto dalla fascia dello Zoodiaco di azzurro (emblemi del gonfaloniere Paleotti), con i segni dei Gemelli e dello
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La carta è riferita al III bimestre 1653 e contiene una miniatura, firmata da Domenico Brini: al centro sorge la statua di Nettuno sopra un monte di sei colli all'italiana di rosso, sostenuto dalla fascia dello Zoodiaco di azzurro (emblemi del gonfaloniere Paleotti), con i segni dei Gemelli e dello Scorpione.
Sui colli araldici sono affissi gli stemmi: Caprara, Ranuzzi, De Buoi, Legnani, Bentivoglio; a sinistra sta la figura del Reno, che versa acqua da un'olla con lo stemma Orsi; ad esso il Tempo consegna l'orologio della torre del Palazzo d'Accursio; a destra il Tevere, con la lupa e i gemelli accanto, ha sull'olla lo stemma Pepoli, verso cui un'aquila porta un fascio littorio, emblema della dignità senatoria concessa al Pepoli da Innocenzo X.
In alto a sinistra, sullo sfondo del cielo, la Gloria versa da una cornucopia i cappelli cardinalizio e protonotarile, una croce di cavaliere di S. Jago e corone nobiliari; a destra su una nube sono sedute le figure della Carità e della Fedeltà.
In basso, sullo sfondo del paesaggio bolognese, una targa a cartocci contiene un'annotazione riguardante le lodi e le benemerenze degli anziani, la nomina a senatore di Odoardo Pepoli e il ripristino dell'Orologio del Palazzo a cura degli anziani.