8045 Lenzi Ugo
Si trova in:
Livello
Unità archivistica
Cronologia
1896 mar. 07 - 1953 lug. 01 (con lacune dal 1944 al 1949)
Descrizione fisica dell'unità
fascicolo cartaceo
Consistenza specifica
353 docc.8 fotografie
Segnatura
Busta: 25
Descrizione del contenuto
Contiene i seguenti dati biografici:
Di Giovanni Battista e di Castellini Cesarina.
Nato a Bologna il 10 nov. 1875.
Residente a Bologna, via M. D'Azeglio, 71; via Zamboni, 6; via S. Vitale, 157.
Avvocato.
Socialista. Massone.
Diffidato.
[...]
Documentazione collegata
Archivio centrale dello Stato, Casellario politico centrale, b. 2763, ad vocemNote
Ugo Lenzi e il socialismo riformista fra Budrio e Bologna UGO LENZI, sindaco di Budrio dal 1908 al 1913, e primo consigliere comunale dal 1904 al 1907, è senzo dubbio la figura più rappresentativo nella realta locale di quella stagione straordinaria che agli inizi del '900 portò in pochi anni il movimento socialista, che si era organizzato a livello nazionale solo nel 1892, a conquistare, pur con il voto ancora per censo, migliaia di comuni italiani. Era il "socialismo municipale", iniziativa politico amministrativa che si concretizzava in opere e azioni quotidiane per migliorare le condizioni del proletoriato urbano e rurale - che allora rappresentava la stragrande maggioranza della popolazione - e far sì che esso, attroverso il Comune, divenisse protagonista della vita politica. ll nostro comune venne dotato in quegli anni di acquedotto, fognature, energia elettrica, di una rete di scuole elementari; si realizzò una politica sanitaria e sociale e una politica fiscale che spostava sulla rendita la maggioranza dell'imposizione fiscale: in sostanza la dimensione moderna del governo locale. Una stagione fatta a Budrio da grandi uomini, che tra l'altro vide la presenza, purtroppo breve perché scomparso prematuramente, del medico Ettore Zanardi. Ma l'avv. Ugo Lenzi fu anche una delle figure più rappresentative del socialismo bolognese dei primi del '900: fondatore nel 1901 e primo direttore del giornole "La Squilla", fu Consigliere comunale di Bologna e della Provincia. Le profonde divisioni interne al movimento socialista lo portarono ad abbandonare, al rientro dal servizio militare nella guerra 1915/18, la politica attiva ed a continuare l'impegno nella Mossoneria di Palazzo Giustiniani in cui ricoprirà le massime cariche. Anfifascista della prima ora, fu tra i primi a denunciarne la natura dittatoriale, liberticida e violenta. Pagò duramente con il carcere e il confino l'essere socialista, massone, difensore in importanti processi politici. Dette un significativo contributo all'attività del Comitato di Liberazione Nazionale a Bologna, senza mai tuttavia volerne figurare tra i dirigenti, né durante la Resistenza, né dopo. ll Comune di Bologna prima e il Comune di Budrio poi gli hanno dedicato una via, a testimonianza che la sua attività aveva lasciato una traccia profonda sia nel capoluogo che nel nostro comune.