Si compone dei fascc. dei sovversivi seguiti nelle loro attività fino alla morte.
La sottoserie presenta caratteristiche nuove rispetto alla precedente sottoserie dei "Radiati" che meritano una particolare analisi.
Innanzitutto l'aspetto meramente cronologico: la documentazione copre, infatti, un arco più ampio, che può estendersi dagli ultimi anni dell'800 fino agli anni '60 del '900. Ciò si spiega col fatto che, mentre per la sottoserie dei "Radiati" l'autorità di pubblica sicurezza ha decretato la cancellazione dal casellario politico per accertato "ravvedimento" dei sovversivi di solito negli anni immediatamente precedenti o seguenti lo scoppio del secondo conflitto mondiale, per la sottoserie dei "Defunti" la cancellazione è stabilita solo in seguito alla dichiarazione di morte del sovversivo, la cui attività continua ad essere controllata anche aldilà delle grandi soluzioni di continuità rappresentate dal conflitto mondiale e dalla caduta del regime fascista.
Tale osservazione generale offre lo spunto per introdurre due aspetti più specifici.
1) Il primo è rappresentato dalla rinnovata vigilanza, da parte della polizia, delle attività degli attivisti socialisti e comunisti anche dopo la ricostituzione delle istituzioni del regime democratico, soprattutto a partire dagli ultimi anni '40 (1948); tutto ciò appare emblematico di un nuovo clima politico generale, durante il quale si assiste alla rottura tra le forze popolari cattoliche, comuniste e socialiste che avevano composto l'Assemblea costituente, e alla creazione dei primi steccati sollevati dalla Guerra fredda. A tal proposito ha scritto recentemente C. OSSOLA: «La rottura del 1948 fu un trauma (minaccia di licenziamento per attività sindacale, riduzione di qualifica e stipendio) ben maggiore che il 1943, trauma che è rimasto inciso nella vita privata di molti cittadini e in quella pubblica della nazione».
2.1) Il secondo è costituito, invece, dall'apertura, a partire dal 1945, di nuovi fascicoli intestati a fascisti, squadristi, brigatisti, collaborazionisti e, più in generale, ai sospettati di essere coinvolti in qualche modo nelle attività del passato regime. Tale fenomeno si colloca nel più ampio processo avviato in Italia di epurazione e defascistizzazione. Ai primi provvedimenti legislativi adottati dai governi Badoglio, segue il decreto emanato dal secondo governo presieduto da Bonomi dopo la lunga parabola mussoliniana.
La nostra attenzione è però rivolta, per evidenti motivi cronologici (Bologna viene liberata il 21 aprile 1945), alle vicende di coloro che, posteriormente all'8 settembre 1943, si posero al servizio delle forze di occupazione, cioè ai fascicoli ed alle sentenze pronunciate (i fascicoli del casellario politico rappresentano, in questo caso, quasi un'appendice-emanazione dei fascicoli processuali, ai quali costantemente rimandano), a partire dal giugno 1945, dalle Corti straordinarie di assise istituite con decreto legislativo luogotenenziale 22 aprile 1945, n. 142 dal terzo governo Bonomi.
2.2) Ulteriore fattispecie (non certo trascurabile) di questo secondo aspetto della sottoserie "Defunti" é la costituzione di fascicoli inerenti la scomparsa, nei giorni immediatamente successivi la liberazione della Città, di fascisti, o presunti tali, ad opera di partigiani, o presunti tali, che procedettero a prelevare i soggetti direttamente nelle loro abitazioni, facendone perdere definitivamente le tracce. I fascicoli conservano, quale estrema appendice a tali vicende, le sentenze di morte presunta pronunciate dal locale tribunale.