"Inizia teoricamente col 962 e termina col 1897; la parte centrale, 1600-1749, fu ordinata per prima ad opera del Bonetti, la parte più antica fu invece ordinata in seguito per mano del Manolessi, il quale continuò inoltre il lavoro fino al 1758, lasciandolo già completamente organato, sia nelle buste che nei sommari, ai posteriori archivisti. La serie è contenuta in 256 buste, formanti il corpo centrale dell'archivio, ed è corredata da ben 20 volumi di inventari - sommari cronologici e repertori alfabetici per nomi - cui si aggiunge un indice delle località. Rispetto agli strumenti del primo settore (962-1599) è da osservare che il loro numero è fortemente inferiore a quello di 3000 risultante dalla lettura dei sommari, giacché, alla enorme maggioranza dei titoli ivi elencati, non corrispondono dentro le buste che dei semplici richiami, riferentisi, secondo quanto lo stesso ordinatore asserisce, a "notizie levate dallo Archivio Pubblico, dall'archivio Masina, ed a note di diversi notai". Si spiega così come la data d'inizio della serie sia assolutamente teorica, riguardando appunto - se si fa eccezione per alcune copie, tra cui quella del noto falso privilegio di Ottone I alla Casa di Carpegna - i richiami suddetti: il primo originale vero e proprio risale al 1289. La serie reca gli originali di diversi Brevi e Bolle papali a cominciare da Eugenio IV. Documenti concernenti il beato Nicolò si trovano, in numero assai scarso, nelle buste 4 e 5. Riguardo ai contratti amministrativi, costituenti la gran massa delle carte, elencheremo alcune delle località cui si riferiscono con maggior frequenza, come quelle in cui gli Albergati possedettero la maggior somma di interessi, e cioè: Zola Predosa, Gaggio, Rigosa, Piumazzo, Serraglio, Roccacorneda, Vidiciatico, Lizzano Belvedere, ecc. Quanto alle altre famiglie più spesso nominate, basti accennare ai Capacelli, oriundi di Gaggio, che lasciarono il proprio nome agli Albergati in seguito al testamento dell'ultimo discendente Girolamo (m. 1622) in favore della figlia Ippolita, poi sposa del marchese Silvio; e ai Carpegna, nobilissima casata dell'Italia centrale, un cui ramo si congiunse cogli Albergati in seguito al matrimonio di Vittoria Benedetti-Carpegna col marchese Marcantonio intorno al 1700, ciò che recò alla nostra famiglia il possesso del feudo di Scaulino nel Montefeltro" (da F. Valenti, L'archivio Albergati nell'Archivio di Stato di Bologna, in "Notizie degli Archivi di Stato", IX (1949), pp. 67-73, a p. 68).