"Poche informazioni sono state reperite sulla formazione e sulle competenze attribuite a quste istituzioni. Un
provvedimento dell'Amministrazione del Dipartimento del Reno del 19 maggio 1801, stabilisce che sono
l'Amministrazione Dipartimentale e il Commissario di Governo a nominare gli ispettori delle Case di
Condanna. Questi esercitavano 'la sopraintendenza alle rispettive Case di Forza per l'interna polizia delle
medesime tanto rapporto ai condannati, quanto rapporto ai custodi, agli inservienti, ai locali'. La Casa di
Forza detta anche Casa di Correzione o di Condanna fu, secondo un decreto del Ministero dell'Interno del
16 marzo 1804, 'provvisoriamente destinata a rinchiudere i condannati ai ferri e al pubblico lavoro' e adibita
a 'Casa di Lavoro Forzato' a seguito del decreto napoleonico del 25 luglio 1806. Vi furono destinati, secondo
il decreto napoleonico del 2 febbraio 1808, i 'condannati delle corti dell'Alto Po, del Crostolo, del Panaro, del
Reno, e del Rubicone'. Certamente svolse le funzioni di 'Casa di Lavoro forzato' fino al 1823. In tale data i
detenuti vennero trasferiti nella Casa di Condanna di Forte Urbano. Ci sono rimasti peraltro per gli anni
1823-1829, un registro e quattro buste che recano la dicitura 'Protocollo tenuto in Bologna'"(da M. L. Xerri,
Inventario, Premessa).

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