"Dal febbraio 1797 Imola e i comuni limitrofi furono aggregati alla repubblica cispadana sotto la reggenza di una speciale commissione senatoria fino al 30 maggio dello stesso anno (cfr. Repubblica cispadana, Dal direttorio esecutivo al comitato centrale (Atti e documenti, 1797), introduzione e cura di U. Marcelli, vol. IV, Bologna 1992, pp. 109-111), allorché il comitato centrale cispadano istituì il dipartimento del Santerno con capoluogo Imola. A seguito dell'annessione della repubblica cispadana alla cisalpina (27 lug. 1797), e in base alla nuova distrettuazione amministrativa del 3 nov. 1797 (cfr. Raccolta dei bandi, notificazioni, editti etc., pubblicati in Bologna dopo l'unione della Cispadana alla repubblica Cisalpina, Bologna, Sassi, t. VI, p. 66), le Romagne venivano divise nei dipartimenti del Rubicone (capoluogo Rimini) e del Lamone (capoluogo Faenza), di cui il dipartimento del Santerno passava alle dipendenze. I confini del dipartimento del Lamone furono ridefiniti con decreto 5 giu. 1798 (cfr. Raccolta dei bandi ... dopo l'unione della Cispadana alla repubblica Cisalpina, cit., t. XIX, p. 20), comprendendovi anche i distretti di Ravenna e Forlì, finché con legge 5 set. 1798 (cfr. Raccolta delle leggi, editti, proclami etc. pubblicati in Bologna dopo la costituzione presentata dal cittadino Trouvé alla repubblica Cisalpina, Bologna, Sassi, t. I, p. 69), questi territori, ad eccezione dell'imolese, furono accorpati al dipartimento del Rubicone, spostando il capoluogo a Forlì. Per quanto riguardava invece l'ampio territorio imolese, in base alla legge 12 ott. 1798 (cfr. Raccolta delle leggi ... dopo la costituzione presentata dal cittadino Trouvé ..., cit., t. V, p. 22)esso fu annesso al dipartimento del Reno e distinto nei distretti di Castel S. Pietro, Santerno (Imola), Tossignano (Borgo Tossignano), Senio (Castel Senio), Lugo, Massalombarda e Medicina" (da bozze dell'aggiornamento alla Guida generale degli Archivi di Stato italiani, ad vocem Amministrazione del dipartimento del Santerno, poi del Lamone). Cfr. anche Guida generale degli Archivi di Stato italiani, vol. I, Roma 1981, ad vocem Sezione di Archivio di Stato di Imola, p. 649.

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