"I registri raccolti in questa serie recano la testimonianza dell'attività svolta dalla magistratura degli anziani consoli a partire dalla seconda metà del sec. XV, quando l'effettivo governo della città fu stabilmente esercitato dal collegio dei riformatori dello stato di libertà, guidato da Gi
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"I registri raccolti in questa serie recano la testimonianza dell'attività svolta dalla magistratura degli anziani consoli a partire dalla seconda metà del sec. XV, quando l'effettivo governo della città fu stabilmente esercitato dal collegio dei riformatori dello stato di libertà, guidato da Giovanni Bentivoglio. Di conseguenza l'attività degli anziani consoli, pur notevole per una pressoché giornaliera continuità, appare tuttavia di gran lunga meno rilevante dal punto di vista politico rispetto a quanto precedentemente era stato di loro effettiva attribuzione. Le esplicazioni più caratteristiche di questa attività sono così costituite da qualche concessione di licenze e di salvacondotti; da mandati al tesoriere del comune per pagamenti di modesta entità ed ai notai della Camera degli Atti per la registrazione di provvedimenti di cancellazione di bandi o per l'inserimento di contratti nelle raccolte di atti notarili; dall'espressione di consenso a grazie emanate dal luogotenente pontificio; da atti relativi ai propri dipendenti, ai minori ufficiali del comune ed ai massari del contado. E' documentato inoltre l'esercizio di una attività di volontaria giurisdizione soprattutto con riferimento a questioni concernenti beni dotali, di minori ed a rogazione di atti di notai defunti o assenti. Numerose sono infine le registrazioni di citazioni a comparire di fronte agli stessi anziani consoli di abitanti della città e del contado. I singoli registri hanno solitamente durata semestrale e sono compilati da notai degli anziani consoli che usano il titolo di notai alle riformagioni. All'interno le singole registrazioni si susseguono in stretto ordine cronologico" (G. Tamba, I documenti del governo del Comune bolognese (1116-1512). Lineamenti della struttura istituzionale della città durante il Medioevo, "Quaderni Culturali Bolognesi", II, 6 (1978), p. 56).
"La rigida cesura introdotta da C. Malagola nella documentazione dell'archivio bolognese in corrispondenza con il definitivo instaurarsi della dominazione pontificia in Bologna ha portato alla divisione di questa serie, cosicché il seguito dei registri qui inventariati è attualmente collocato nel fondo 'Governo misto. Anziani consoli' (ibidem, p. 58).
I 115 registri sono condizionati in 46 buste numerate da 337 a 382.