Istituita dalla Commissione Suprema di Difesa nel 1934, l'Unione Nazionale Protezione Antiaerea (U.N.P.A.), dipendente dal Ministero dell'Interno (e precisamente dal Comitato Centrale Interministeriale per la Protezione Antiaerea), era regolamentata in base al R.D. n. del 5 marzo 1934. Con R.D. n. 1939 del 30 agosto 1934, il Ministero della Guerra (alle cui dipendenze era nel frattempo passato il Comitato, con la nuova denominazione di Comitato centrale interministeriale di protezione antiaerea) istituì l'U.N.P.A. in ente morale con personalità giuridica, sottoponendolo alla sua vigilanza e approvandone lo statuto, composto da 18 articoli, poi modificato con R.D. n. 1062 del 14 maggio 1936.
Riorganizzata nel 1940 secondo le direttive della Commissione suprema di Difesa, un anno più tardi tornò sotto l'Ispettorato dei servizi di guerra, dipendente dal Ministero dell'Interno. Scopo dell'Unione era quello di integrare l'azione degli organi statali preposti alla protezione antiaerea istruendo la popolazione civile sui pericoli della guerra aerea, predisponendo le misure di sicurezza necessarie. Per far questo, la sede centra romana si avvaleva, in ogni capoluogo di provincia, di un apposito comitato (Comitato Provinciale Protezione Antiaerea, CPPA) presieduto dal Prefetto.
L'ente restò in essere fino al 1943 quando, con lo scioglimento del Partito Nazionale Fascista, le sezioni persero le loro sedi di riferimento e l'intera struttura fu sottoposta a epurazione. Dopo l'8 settembre l'ente si considera ufficialmente sciolto, ma una parte dell'organizzazione restò attiva nel nord Italia, almeno fino alla disfatta della Repubblica Sociale.

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La documentazione riguarda per la maggior parte l'attività dell'ente al momento del suo scioglimento ufficiale nel 1943, ma anche le attività relative alla ricostruzione, di tipo volontario, ancora in essere fino agli anni Cinquanta: corrispondenza, circolari, fonogrammi, provvedimenti vari, specchi delle competenze. Si conservano inoltre i fascicoli nominativi degli ex dipendenti. Sono presenti fotografie del personale, piante fotografiche di Bologna e Provincia, piante e altra documentazione relativa ai ricoveri antiaerei.

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