Camillo Angelo Leonardo Luigi Ranuzzi (1800-1845) fu l'ultimogenito del conte Annibale IV. Come il fratello maggiore Vincenzo studiò al collegio S. Luigi di Bologna. Combattuto fra la carriera ecclesiastica e una vita laica, alla quale alla fine si risolse, divenne cameriere segreto di Pio VII, prelato domestico di Leone XII e infine vicelegato di Ferrara (1823-1826). Nel 1827 rinunciò a una ulteriore carica - la delegazione apostolica di Benevento - e si ritirò dalla prelatura per potersi dedicare all'amministrazione del patrimonio familiare, diviso nel 1822 con il fratello Vincenzo. Sposò nel 1829 Maria Davia e nel 1836, morta la prima moglie, Alessandrina Guidi di Cesena. Non ebbe figli e perciò nel testamento lasciò i suoi beni ai nipoti, figli di Vincenzo. Nella divisione patrimoniale gli era toccata fra l'altro la villa di Sasso, con annessa tenuta, che vendetta dapprima a piccoli pezzi e poi definitivamente nel 1840. Abitò in via della Grada e, dopo il 1830, in un palazzo di via Castiglione. Nel 1832 e nel 1836 fu eletto consigliere comunale di Praduro e Sasso; nel 1836 fu inoltre ammesso nella Società del Casino di Bologna. Acquistò beni in provincia e condivise col fratello alcuni giuspatronati, mentre spettava soltanto a lui quello della Beata Vergine del Sasso. (dalla premessa all'inventario).

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Il materiale testimonia della biografia e degli affari di Camillo Ranuzzi, anche se talora è stata citata con la vecchia denominazione di "Carte di famiglia". Nella documentazione ottocentesca dell'amministrazione familiare, le buste attinenti a Camillo, pervenuteci senza intitolazione, fanno da contraltare a quelle che sembrano prodotte dal ramo primogenito, cioè dal fratello Vincenzo, le quali contengono comunque documentazione più generica sulla famiglia e recano l'etichetta "Casa Ranuzzi. Sec. XIX". Questa serie invece è chiaramente individuata come composta di materiale relativo a Camillo anche in un repertorio ottocentesco, che è stato collocato in coda alle buste: è stata perciò ribattezzata, più opportunamente, "Carte di Camillo Ranuzzi". (dalla premessa all'inventario).

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