Questo archivio è "passato già ordinato e catalogato agli Albergati nel 1839, in seguito al testamento di Clementina, sposa del marchese Luigi (II) ed ultimo rampollo della famiglia dei conti Gini. Per quanto il fondo contenga numerose carte di data anteriore, riferentisi a famiglie tra cui son so
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Questo archivio è "passato già ordinato e catalogato agli Albergati nel 1839, in seguito al testamento di Clementina, sposa del marchese Luigi (II) ed ultimo rampollo della famiglia dei conti Gini. Per quanto il fondo contenga numerose carte di data anteriore, riferentisi a famiglie tra cui son soprattutto da notare i Griffoni o gli Asinelli, il nome di Gini o Zini - dapprima del tutto confuso con quello di Malgarotti - non appare per la prima volta che nel 1522, laddove si parla di un tal "Magister Filippus quondam Baptiste de Ginis alias Malgarotis tintoris de Fiagnano". Del titolo di conti si comincia a parlare soltanto nel 1728 e, con qualche consistenza, nel 1741, quando Cesare Antonio Gini cercò di confermarlo procurandosi uno strumento notarile dal quale risulterebbe la presenza del nome "Zini" tra quelli della più antica nobiltà bolognese. Soltanto il figlio di lui però, Cesare Massimiliano (padre di Clementina e di altri due figli morti in giovine età), riuscì a dare un solido fondamento alla dignità comitale, facendosela confermare il 6 giugno 1757 da Francesco III duca di Modena; egli morì nel 1821. L'archivio in oggetto - formato esclusivamente da strumenti in senso stretto - si estende dal 1365 al 1839; esso è ordinato cronologicamente in 44 mazzi - segnati colle lettere dalla "A" alla "Y" e coi numeri dall'1 al 21 - cui si aggiungono 6 grossi volumi di indici e repertori assai accurati. Coll'archivio Gini entrò altresì a far parte dell'archivio Albergati un mazzo di carte sciolte, riferentesi alle famiglie Della Torre, Ghirardelli ed altre, sulla cui carpetta si legge: "Deposito Gini"" (da F. Valenti, L'archivio Albergati nell'Archivio di Stato di Bologna, in "Notizie degli Archivi di Stato", IX (1949), pp. 67-73, a p. 73).
"La presenza di documenti delle famiglie Torri e Griffoni all'interno della famiglia Gini si spiega con l'eredità che nel dicembre 1730 Margherita Laurenti in Torri e poi, rimasta vedova, in Griffoni lascia al nipote Antonio Gini, figlio della sorella Lucretia Laurenti moglie di Cesare Gini... Documenti Gini infine si trovano all'interno dell'archivio Albicini-Gini" (da A.R. Bambi, Inventario, p. 102).