"I registri di questa serie raccolgono le deliberazioni del collegio dei riformatori dello stato di libetà, scritte dai notai addetti al collegio e tratte da minute dagli stessi in precedenza redatte. I registri appaiono sprovvisti sia delle formule di intitolazione che di quelle finali. Le singole
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"I registri di questa serie raccolgono le deliberazioni del collegio dei riformatori dello stato di libetà, scritte dai notai addetti al collegio e tratte da minute dagli stessi in precedenza redatte. I registri appaiono sprovvisti sia delle formule di intitolazione che di quelle finali. Le singole registrazioni recano all'inizio l'indicazione della data e del luogo della seduta del collegio e la menzione dell'adempimento delle formalità prescritte. Segue il disposto della deliberazione con l'indicazione dei voti ottenuti, espressi "per fabas albas et nigras". A conclusione delle varie delibere di ciascuna seduta sono indicati i nomi dei riformatori presenti. L'oggetto di ciascuna delibera è generalmente riportato a margine della stessa a cura del notaio autore della registrazione. Durante alcuni periodi (1460-62, 1464-65, 1468-70, 1472-74) i notai addetti al collegio non provvidero alla trascrizione dalle minute al registro, ma si limitarono ad allegare tali minute al registro cronologicamente precedente. In questi registri le minute sono tuttora conservate, unitamente alle copie che di esse vennero eseguite nel corso del sec. XVIII. Per i registri della serie esistono un indice alfabetico del sec. XVIII in 7 volumi, che serve i registri 1, 11-14 ed un indice alfabetico degli inizi del sec. XX, relativo alle delibere dal 1498 al 1519" (G. Tamba, I documenti del governo del Comune bolognese (1116-1512). Lineamenti della struttura istituzionale della città durante il Medioevo, "Quaderni Culturali Bolognesi", II, 6 (1978), p. 59).
I registri sono condizionati in buste numerate da 383 a 391.