"Vi si comprendono due gruppi di documenti. Il primo è composto da 40 registri, compilati dal novembre 1350 all'ottobre 1375, periodo durante il quale si succedettero sulla città le signorie di Giovanni e Matteo Visconti, di Giovanni da Oleggio e dei vicari e rettori della Chiesa. Esso raccoglie p
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"Vi si comprendono due gruppi di documenti. Il primo è composto da 40 registri, compilati dal novembre 1350 all'ottobre 1375, periodo durante il quale si succedettero sulla città le signorie di Giovanni e Matteo Visconti, di Giovanni da Oleggio e dei vicari e rettori della Chiesa. Esso raccoglie provvigioni degli anziani consoli e di collegi di sapientes, provvedimenti di vari signori, nonché riformagioni del consiglio dei quattrocento, il nuovo organismo assembleare fornito di una potestà legislativa formalmente simile a quella dell'antico consiglio del popolo. I singoli registri, di entità e limiti cronologici variabili, sono scritti generalmente da un notaio degli anziani consoli ed i vari provvedimenti si presentano con formula precettiva, ad eccezione delle delibere del consiglio dei quattrocento che assumono la veste della riformagione. Il secondo gruppo comprende 51 registri, compilati dal gennaio 1379 al dicembre 1400, durante il periodo della restaurata autonomia comunale, detto 'signoria del popolo e delle arti'. Scritti dal notaio degli anziani consoli, hanno solitamente durata semestrale e raccolgono sia le deliberazioni di questo e degli altri collegi direttivi della politica cittadina (gonfalonieri del popolo e massari delle arti) sia le riformagioni dei consigli dei quattrocento e dei seicento. A partire dall'anno 1381 (reg. 46) gli atti esecutivi di carattere ordinario (gli ordini di pagamento o mandati, le licenze ed i salvacondotti) sono scritti in registri diversi da quelli che contengono gli altri provvedimenti emessi dai suddetti collegi e consigli" (G. Tamba, I documenti del governo del Comune bolognese (1116-1512). Lineamenti della struttura istituzionale della città durante il Medioevo, "Quaderni Culturali Bolognesi", II, 6 (1978), pp. 51-52).
I registri sono condizionati in 23 buste numerate da 276 a 298.