La carta è riferita al III bimestre 1627 e contiene una miniatura, datata e firmata da Giovanni Castelli: sotto una volta di porticato, aprentesi sullo sfondo di un loggiato oltre il quale si intravedono alberi e cielo, al centro, di fronte, sta l'Onore tra la Religione e la Modestia, che si string
[...]
La carta è riferita al III bimestre 1627 e contiene una miniatura, datata e firmata da Giovanni Castelli: sotto una volta di porticato, aprentesi sullo sfondo di un loggiato oltre il quale si intravedono alberi e cielo, al centro, di fronte, sta l'Onore tra la Religione e la Modestia, che si stringono la mani; su due panche laterali, sono sedute le figure (a sinistra procedendo verso il fondo) della Fede, della Pace, della Prudenza, della Giustizia e (a destra dal fondo) della Maestà, della Verità, dell'Autorità, della Pazienza.
Sopra le figure delle virtù sono appesi alla parete sinistra gli stemmi: Malvasia, Ghisilardi, Caprara, Albani; alla parete destra gli stemmi: Monterenzi, Fava, Scala, Chiari. Un putto in volo tra gli stemmi del Comune e del Popolo di Bologna porta due corone di alloro. Alla trabeazione sono affisse le insegne di papa Urbano VIII Barberini tra quelle del legato cardinale [Uberto] Ubaldino e del vicelegato [Prospero] Spinola e, sotto, lo stemma del gonfaloniere Marescalchi. Due scorci di arcate laterali mostrano ciascuna una scala, ai piedi della sinistra delle quali sta un paggio.