"Michele, mercante, al principio del sec. XVII si trasferì dalla Serbia a Ragusa.
Francesco di Michele, nel 1667, portò la sua dimora ad Ancona, ove sposò una Bompiani.
Un diploma imperiale del 4 luglio 1753 creò i Bosdari di Ancona nobili del Sacro Romano Impero e li
autorizzò a preporre al proprio cognome la particella 'De' (autorizzazione rinnovata alla diramazione
bolognese con D. R. 16 aprile 1916).
Girolamo, nato ad Ancona il 12 marzo 1783, per i suoi sentimenti clericali e per aver negato, come
Gonfaloniere di Ancona, le armi alla colonna mobile di Ricciotti, fu assassinato nel portone della sua
abitazione la sera del 23 maggio 1832. Gli esecutori, Mariano Bevilacqua di Ancona e Lorenzo Tonelli di
Fano, già compromessi nella rivoluzione del 1831, furono fucilati il 26 marzo 1833.
Giovan Battista, nato ad Offagna di Ancona, nel 1845, partecipò alla campagna nel Trentino nel 1866; l'anno
seguente, a Monterotondo, meritò la segnalazione all'ordine del giorno, a Mentana fu ferito e fatto
prigioniero. In seguito frequentò l'Università di Pisa per compiervi gli studi giuridici. Nel 1870 fu tra i
mazziniani e poi si recò all'estero per dedicarsi specialmente a studi agrari. Fu consigliere comunale e
provinciale, quindi sindaco di Ancona, poi si dimise e per un certo tempo rimase estraneo alla vita politica.
Ritornò alla Camera nella XX Legislatura. Morì il 6 dicembre 1900.
Girolamo di Annibale De Bosdari sposò nel 1865 la Contessa Eleonora Agucchi Legnani, ultima della casa
senatoria bolognese, e da Ancona si trasferì a Bologna. A favore dei loro discendenti un D. R. 10 marzo
1895 rinnovò il titolo comitale degli Agucchi Legnani.
Alessandro di Girolamo, nato a Bologna il 10 maggio 1867, seguiti i corsi di Lettere e Legge all'Università di
Bologna, percorse rapidamente la carriera diplomatica, iniziata nel 1891. Fu segretario del Ministro degli
Affari Esteri Visconti Venosta (1899), consigliere alle ambasciate di Madrid e Londra, console generale di
Budapest, ministro plenipotenziario a Sofia ed Atene. Presiedette nel 1918 la delegazione italiana alla
conferenza di Berna per la convenzione sui prigionieri di guerra con la monarchia austroungarica e fu il
primo ambasciatore d'Italia in Brasile nel 1919. Dal giugno 1920 all'ottobre 1922 fu Governatore di Rodi e di
Castel Rosso e dal novembre 1922 al marzo 1926 ambasciatore presso la repubblica germanica.
Collocato a riposo, pubblicò due volumi 'Delle guerre balcaniche, della grande guerra e di alcuni fatti
precedenti ad essa, Appunti diplomatici, Milano, 1928' e 'Studi di letterature straniere, Bologna 1929'.
Filippo, secondogenito di Girolamo, fu appassionato di studi storici" (da Inventario, Introduzione all'archivio
De Bosdari).