"Ebbe origine dalla compagnia stretta di S. Bartolomeo, dedita fin dal sec. XIV alla cura dei poveri e in particolare dei pellegrini, che venivano accolti in un 'hospitaletto piccolo' prospiciente il canale di Reno. L'espansione dell'opera risale alla prima metà del sec. XVI, allorché le conseguenze prodotte dalla peste del 1527 indussero la compagnia, anche per interessamento del Reggimento bolognese, ad accogliere gli orfani maschi che si trovavano in città. Il numero di questi fu tale da richiedere l'ampliamento dell'ospedale; così pure nell'amministrazione si rese necessario affiancare alla compagnia stretta una compagnia larga, che fu riconosciuta da papa Paolo III con breve del 6 luglio 1543. Da allora in poi finalità unica dell'istituzione, conosciuta comunemente con il titolo di Orfanotrofio di S. Bartolomeo di Ripa di Reno, fu il mantenimento e istruzione degli orfani, e tale rimase anche in seguito ai rivolgimenti napoleonici. Dopo una breve parentesi in cui l'opera venne concentrata tra il 1813 e il 1814 in quella dei Mendicanti, nel 1816 per decreto del card. Oppizzoni del 5 giugno fu unita all'orfanotrofio di S. Maria Maddalena, detto anche di S. Onofrio, costituendo l'Orfanotrofio maschile di S. Bartolomeo e S. Maria Maddalena uniti. Con r.d. 20 agosto 1864 l'istituzione è stata affidata all'amministrazione dei Pii Istituti Educativi" (da I. Germani, Confraternita e ospedale (poi orfanotrofio) di S. Bartolomeo di Reno, in Istituto per la storia di Bologna, Gli archivi delle Istituzioni di carità e assistenza attive in Bologna nel Medioevo e nell'Età moderna. Atti del IV colloquio. Bologna 20-21 gennaio 1984, vol. I, Bologna 1984, p. 64).

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