"Sita lungo una strada nazionale o 'corriera' tra le più importanti dello Stato pontificio, sul percorso Roma-Bologna 'per la linea delle Marche', la città di Loreto era sede, nella seconda Restaurazione, di una stazione di 'posta-cavalli' per il servizio di trasporto di persone e cose. La felice posizione geografica della città lauretana fu probabilmente anche fattore determinante dell'istituzione in loco, nello stesso periodo, di una vera e propria direzione postale, indicata come di terza classe, cui competeva da una parte soprintendere al servizio di 'posta-cavalli', col relativo appalto delle stazioni di posta, e dal 1824, al trasporto mediante diligenze; dall'altra gestire direttamente il servizio di 'posta-lettere'. Inserita, come gli altri analoghi uffici, nell'ambito dell'amministrazione finanziaria pontificia, la direzione lauretana sembra avesse una giurisdizione territoriale abbastanza ampia. Ad essa infatti facevano capo gli uffici postali di Osimo, Recanati e Monte Santo oggi Potenza Picena, e, per quanto concerne l'esclusivo servizio di 'posta lettere', anche i 'pedoni' di Castelfidardo e Filottrano ... è difficile stabilire se l'ufficio lauretano dipendesse direttamente dalla soprintendenza generale, più tardi direzione generale, oppure dalla direzione postale di Macerata, ufficio, quest'ultimo, di prima classe che aveva avuto, nel periodo 1800-1808, competenza in materia 'su gran parte della Marca centro-meridionale' da Iesi ad Ascoli. Di certo sappiamo invece che, in seguito al regolamento di disciplina interna per l'amministrazione delle poste emanato nel 1841, ogni direzione postale pontificia formava un 'officio separato' dipendente direttamente dal 'sopraintendente e dall'ispettore generale', funzionari di nomina papale 'stabiliti' in permanenza nella capitale" (da R. Domenichini, Direzione delle poste di Loreto, in Guida degli archivi lauretani, parte II, a cura di A. Mordenti, Roma 1986, pp. 963-964).

Chiudi ↑

La documentazione è costituita da 16 bb. di carteggio, contraddistinte da una numerazione moderna da 135 a 150, e da un mazzo di protocolli. "... problematico appare il compito di spiegare la presenza delle carte prodotte dall'ufficio lauretano nel fondo dell'archivio della Direzione delle poste di Bologna. Si può formulare l'ipotesi che la ragione debba essere ricercata nei mutamenti legislativi che interessarono l'amministrazione postale, non durante il governo pontificio, bensì dopo l'annessione delle Marche al Regno d'Italia. Il 3 gennaio 1861, infatti, il commissario Lorenzo Valerio estende ai territori marchigiani il d. lgt. gen. 15 dic. 1860, n. 4480. Con questo le precedenti direzioni postali dell'Umbria e delle Marche vengono soppresse (art. 10). Di conseguenza tutti gli uffici locali marchigiani, incluso quello di Loreto, passano alle dipendenze di una delle sei sole sei direzioni compartimentali postali del regno, quasi sicuramente quella di Bologna. Tale provvedimento potrebbe aver motivato il versamento degli atti d'ufficio relativi al cessato governo pontificio alla direzione compartimentale bolognese" (da R. Domenichini, Direzione delle poste di Loreto, in Guida degli archivi lauretani, parte II, a cura di A. Mordenti, Roma 1986, pp. 964-965).

Chiudi ↑