L'attribuzione della cittadinanza era "articolata in tre gradi: civitas amplissima, civitas satis ampla e civitas communis... In linea di massima alla civitas amplissima corrispondeva la nobiltà maggiore (cosiddetta di 'prima sfera'), costituita dalle famiglie senatorie... Con la civitas satis ampla veniva nobilitato il ceto dei 'gentiluomini' (nobiltà di 'seconda sfera'), che solo dopo la seconda generazione erano ammessi a tutte le magistrature, escluso il senatorato. Alla civitas communis corrispondeva il ceto borghese, dei mercanti o di chi esercitava le varie professioni, dei quali coloro che per tre generazioni avevano abitato a Bologna potevano partecipare soltanto all'imborsazione degli uffici da utile" (da I. Germani, I complessi equilibri di una "repubblica" oligarchica nello Stato pontificio, in L'Archivio di Stato di Bologna, a cura di I. Zanni Rosiello, Fiesole 1995, p. 127).

Chiudi ↑