"La confraternita ebbe origine agli inizi del 1500. Ad essa fu affidato il culto della Madonna dell'Orto venerata
nella chiesa omonima, dedicata poi alla B.V. della Neve dal titolo della confraternita che vi stabilì la propria
sede. Nel 1578, con l'aggregazione all'arciconfraternita di S. Maria del Gonfalone di Roma, fu innalzata al
grado di Arciconfraternita di S. Maria della Neve del Gonfalone di Bologna e le fu attribuita l'amministrazione
dell'Opera per il riscatto degli schiavi. Aveva il compito di raccogliere, rimettendole al Riscatto di Roma, le
elemosine per la liberazione di coloro che, originari della città e diocesi di Bologna, fossero nelle mani degli
'infedeli'. Dopo la soppressione napoleonica dell'arciconfraternita, nel 1808 l'opera del Riscatto fu
concentrata nell'opera dei Raminghi, ed entrambe nel 1809 furono unite all'opera dei Mendicanti" (da
Istituto per la storia di Bologna, Gli archivi delle Istituzioni di carità e assistenza attive in Bologna nel
Medioevo e nell'Età moderna. Atti del IV colloquio. Bologna 20-21 gennaio 1984, vol. I, Bologna 1984, p. 129).

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"La documentazione relativa all'arciconfraternita di S. Maria della Neve e opera del Riscatto è stata depositata all'Archivio di Stato di Bologna nel 1889 dall'amministrazione del Regio Ricovero di mendicità Vittorio Emanuele II ed OO.PP. annesse. Una piccola parte della documentazione (pezzi 2, 1782-1793), non consegnata a suo tempo e pervenuta all'Archivio di Stato in occasione del recente deposito del 1981, è segnalata sotto la voce Opera pia dei Mendicanti poi Orfanotrofi di S. Leonardo" (da Istituto per la storia di Bologna, Gli archivi delle Istituzioni di carità e assistenza attive in Bologna nel Medioevo e nell'Età moderna. Atti del IV colloquio. Bologna 20-21 gennaio 1984, vol. I, Bologna 1984, p. 129).

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