"Ebbe origine da una compagnia laicale, formatasi nei primi anni del '400 per venerare l'immagine miracolosa della Madonna dipinta sulla parte interna di un 'baraccano' (torrione o contrafforte) nel tratto di mura della città, tuttoggi esistente tra porta Castiglione e porta S. Stefano. A protezione dell'immagine fu eretta dapprima una cappella, quindi un oratorio, iniziandosi a edificare la chiesa solo nel secolo successivo a partire dal 1524. Nel 1439 la compagnia, detta appunto della Madonna del Baraccano, costruì in strada S. Stefano un ospedale dove alloggiare quei pellegrini che, di passaggio per Bologna, si fermassero a visitare l'immagine miracolosa. Le conseguenze della peste, scoppiata nel 1527, determinarono un mutamento nella destinazione dell'ospedale: nel 1528 si iniziò a dare ricovero alle fanciulle di 'onesta condizione', orfane per recenti calamità. Nel 1530, papa Clemente VII confermò la nuova istituzione. Scopo del conservatorio fu quello di assistere, educare e dotare fanciulle non solo povere e orfane, ma che per la loro bellezza si trovavano anche in pericolo 'per l'onore'. (...) In conseguenza dei provvedimenti napoleonici, prima nel 1801 e poi nuovamente nel 1808, i conservatori di S. Marta, e S. Croce e S. Giuseppe uniti furono concentrati nei locali del Baraccano sotto l'amministrazione della Congregazione di Carità. Dopo il 1817 il Conservatorio femminile di S. Maria del Baraccano, riconosciuto dal card. Oppizzoni, ebbe amministrazione autonoma fino all'istituzione dei Pii Istituti Educativi con r.d. 28 agosto 1864" (da I. Germani, Confraternita e ospedale (poi conservatorio) di S. Maria del Baraccano, in Istituto per la storia di Bologna, Gli archivi delle Istituzioni di carità e assistenza attive in Bologna nel Medioevo e nell'Età moderna. Atti del IV colloquio. Bologna 20-21 gennaio 1984, vol. I, Bologna 1984, pp. 68-69).