"Fu creato dalla nobildonna bolognese Clemenza Ercolani Leoni, morta il 31 ottobre 1698: nel suo testamento del 20 agosto i suoi beni erano destinati all'erezione e amministrazione di un istituto laico che potesse servire di ritiro a vedove e fanciulle nobili bolognesi. L'istituto doveva prendere il nome di Collegio della Santa Umiltà ed essere posto sotto l'invocazione delle sante Caterina da Siena ed Elisabetta d'Ungheria; la sede doveva essere l'abitazione della fondatrice, in via Castiglione. Solo molti anni più tardi, e precisamente il 1° gennaio 1721, l'istituto poteva iniziare la propria attività, che già nel 1747 papa Benedetto XIV sospendeva a causa della cattiva amministrazione. Alcuni anni dopo il Collegio fu riaperto ma accogliendo le ospiti proporzionatamente alle proprie rendite. Il 9 settembre 1786 Pio VI trasferì i beni del Collegio dell'Umiltà di Bologna alle Orsoline di Roma, che accolsero nel loro convento le ultime collegiali" (da Istituto per la storia di Bologna, Gli archivi delle Istituzioni di carità e assistenza attive in Bologna nel Medioevo e nell'Età moderna. Atti del IV colloquio. Bologna 20-21 gennaio 1984, vol. I, Bologna 1984, p. 111).

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