"La contea di Castiglione fu feudo imperiale della famiglia Pepoli dal 1340 al 1796, e come tale non venne
compresa nelle operazioni di catastazione avviate dal cardinale Boncompagni. Gli Statuti di Castiglione del
1617 prevedevano tuttavia che nelle tre comunità componenti il feudo, Castiglione, Sparvo e Baragazza,
venissero compilati ogni 10 anni degli estimi, o campioni, sui quali andavano ripartite le spese delle
comunità e dei feudatari, nonché i tributi dovuti a questi ultimi. ... Nel 1797 le truppe francesi occuparono sia
Castiglione che la confinante contea di Vernio, feudo della famiglia fiorentina dei Bardi e situata peraltro in
territorio toscano, e li incorporarono entrambi alla Repubblica Cisalpina. Successivamente il commissario
per l'attivazione della legge sull'imposta diretta nei dipartimenti a sud del Po ... decise di attribuire ai due ex
feudi uno scutato, ossia un estimo, provvisorio, calcolato sulle denunce dei proprietari. Le denunce vennero
compilate solo per Castiglione, in quanto gli abitanti di Vernio erano impegnati in un processo contro i conti
Bardi, i quali continuavano a pretendere la riscossione dei canoni di affitto sulle terre dell'ex feudo, e non
intendevano quindi sottoporsi all'imposta della Repubblica Cisalpina prima di essere stati sollevati dai
tributi feudali". La documentazione della contea di Castiglione nel 1808 fu inviata all'Ufficio del Censo di
Bologna, ed in seguito pervenne alla Cancelleria censuaria di Bologna, nella quale, dopo la Restaurazione,
era stato concentrato tutto il materiale catastale del Dipartimento del Reno. Una parte di questi campioni
venne spedita, all'epoca della sua attivazione, alla Cancelleria censuaria di Vergato (da E. Arioti, Inventario,
Introduzione alla serie).