"Dal 1558 al 1796, il notaio di governo fu uno dei notai particolari alle dipendenze di alcune assunterie del
senato bolognese, come i notai delle assunterie di ornato, imposta, pavaglione e camera. Egli era inoltre,
come il cancelliere di governo e l'agente di camera, uno dei tre principali funzionari dell'assunteria di
governo.
Per tutto il Cinquecento, e prima della stabilizzazione del sistema delle assunterie, erano stati eletti dal
senato notai che coadiuvavano gli ufficiali incaricati di vigilare sulla riscossione delle tasse nel contado. La
funzione si definiva 'notariato degli ufficiali e soprastanti all'imposta dei buoi e dei tassati della guardia e
contado bolognesi'. Nel 1554 fu decretato che l'incarico, prima vitalizio, diventava triennale. Parallelamente,
si era andata definendo la magistratura degli 'ufficiali di governo', in origine composta anche di nobili e
borghesi, dal 1551 di composizione esclusivamente senatoria. Infine nel 1558 gli ufficiali di governo e gli
uficiali d'imposta, che dal 1518 sovrintendevano all'esazione del dazio imposta, la principale delle gravezze
rusticali, furono riuniti in una sola deputazione, formata da 5 senatori, preposta al governo del contado ...
I compiti del notaio di governo erano i seguenti. Come 'notario attuario nella giudicatura degli assunti di
governo' doveva rogare tutti gli atti, decreti e provvisioni relativi alle vertenze fra l'assunteria e le comunità del
contado, e fra la camera e i debitori del dazio imposta ... era incaricato di spedire nel contado gli ordini per
l'esigenza dei riparti di tasse ... rivedeva le liste delle 'male spese', o spese straordinarie, delle massarie ...
interveniva ai partimenti dei beni comunali ... rogando tutti gli atti, decreti, ordinazioni e provvisioni emanati in
tali occasioni. Il notaio, inoltre, raccoglieva e registrava le fideiussioni presentate dai massari al momento
della loro nomina ... doveva infine revisionare o sottoscrivere le 'porte' o quote dell'imposta, teste, estimo e
bocche ..." (da F. Boris, Premessa all'inventario).

Chiudi ↑

"Il fondo ha sempre fatto parte dell'archivio del Reggimento, cioè del senato e delle assunterie, che cominciò a formarsi a partire dal secolo XVI, subendo in seguito vari riordinamenti. Le carte che costituiscono il fondo del notaio di governo sono sempre state indicate, ma in modo del tutto sommario, negli inventari degli archivi del Reggimento compilati dopo la loro concentrazione nell'Archivio di Stato. Il fatto che il fondo si sia conservato pressoché nella sua integrità, è cosa assai importante, dal momento che gli archivi degli altri notai particolari delle assunterie non ci sono giunti, almeno come fondi autonomi. Non tutta la documentazione connessa ai compiti istituzionali del notaio di governo è conservata nel suo archivio. Qui si trovano infatti documentate due delle principali competenze del notaio ... ma gli obblighi derivanti dall'incarico erano, come si è detto, vari e molteplici, e documentazione prodotta o comunque controllata dal notaio al momento della sua produzione è reperibile in altri fondi, in particolare nell'archivio dell'ufficio di contado" (da F. Boris, Premessa all'inventario).

Chiudi ↑