MemoBo. Un mare magnum di possibilità: i Memoriali bolognesi e la loro schedatura (1265-1452)

14 March 2023

Il progetto MemoBo. Un mare magnum di possibilità, avviato dall'Università di Bologna in collaborazione con l'Archivio di Stato di Bologna e Regesta.exe, nasce dalla volontà e dall'esigenza di rendere maggiormente fruibile la serie dei libri memorialium del Comune di Bologna, attraverso un'analisi del contenuto dei singoli atti inediti, l'estrapolazione dei dati più significativi e il loro inserimento in un database. 

A questa prima fase, seguirà successivamente la possibilità di implementazione del database attraverso trascrizione dei documenti e riproduzione digitale delle carte. 

macro-risultati attesi sono: 

  • Creazione e messa a disposizione di uno strumento di ricerca secondo diverse chiavi di accesso al fondo documentario.
  • Possibilità di rendere analizzabili dati in serie e fondare le premesse per più articolate ricerche e analisi di storia economica, sociale, giuridica.
  • Formazione "sul campo" alla ricerca storica su fonti inedite e al loro trattamento digitale


L'Ufficio dei Memoriali fu istituito dal Comune di Bologna nel 1265 per registrare in forma sintetica tutti i contratti tra privati, ricevute di pagamento, patti e convenzioni stipulati in città e nel suo contado di valore superiore alle 20 lire di bolognini, con l’intento di impedire manipolazioni e falsificazioni e garantire così la certezza dei diritti acquisiti.
Gli atti dovevano essere registrati da notai dipendenti dal Comune in appositi libri, detti libri memorialium, e la registrazione doveva avvenire entro il giorno successivo alla stipula del contratto, pena la sua invalidazione.
Si tratta di una fonte organica e continuativa che, anche per la lacunosità del fondo notarile di Bologna, si connota quale preziosa chiave d’accesso alla conoscenza della vita cittadina, della sua precipua attività economica e sociale e dei protagonisti di essa.
La serie, molto nota – anche perché nelle sue carte si trovano attestazioni poetiche in volgare redatte dai notai che di volta in volta ricoprirono l’ufficio (tra cui precoci testimonianze della circolazione di testi danteschi) – è, per la sua ampiezza e complessità, nonché per essere quasi totalmente inedita, difficilmente fruibile se non per saggi, ma è unanimemente considerata una delle più ricche serie documentarie per la storia dell’Italia comunale: 322 registri, redatti dal 1265 al 1452 e conservati presso l’Archivio di Stato di Bologna, partner del progetto.

Visita il sito del progetto MemoBo

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