III. 1894: «Fermento nel personale del tram a cavalli»

Il 4 agosto 1894 la Delegazione di pubblica sicurezza degli Alemanni inviava al questore una lunga nota riservata, segnalando un «fermento nel personale del tram a cavalli». Il vice ispettore che firmava la nota si diceva «persuaso che il malcontento serpeggiante fra il personale del tram abbia fra non molto a scoppiare manifestamente» (1).
E in effetti, il giorno successivo, domenica 5 agosto 1894, scioperarono per l’intera giornata 109 dei 240 cocchieri, bigliettai e stallieri dipendenti dalla Société anonyme d’entreprise générale des travaux – Tramways di Bologna. Nella statistica degli scioperi di quell’anno, sono indicate le due motivazioni dello sciopero, vale a dire aumenti salariali e questioni di disciplina (2).

La vicenda era in realtà iniziata qualche tempo prima, nel gennaio di quello stesso anno, a causa del comportamento del nuovo direttore, il belga Dupierry. La Delegazione di pubblica sicurezza riteneva che dalla nomina di questi «le cose cominciarono a cambiare e ad inasprirsi le cordiali relazioni che sempre erano esistite fra personale e direzione» e ciò fondamentalmente per «la gretteria inaugurata nel servizio, poiché l’attuale direttore, per rendersi ben accetto alla Direzione generale, lesinò ove poté, diminuendo il personale, accrescendo il lavoro, cambiando orari, sopprimendo o per lo meno limitando sussidi, ecc.».
I dipendenti costituirono una commissione incaricata di esporre le ragioni del malcontento, «le quali vertevano sulla gravità delle punizioni, sulla parzialità che si usava nel servizio, sul diritto di fare collette nell’interesse di colleghi ammalati o colpiti da sventure, sui sussidi della cassa multe, ecc.».
Il direttore Dupierry rifiutò di riconoscere la commissione e solo la mediazione del questore gli strappò la promessa di venire incontro alle richieste dei dipendenti. Promessa però non mantenuta, tanto che i componenti la commissione subirono pesanti punizioni e «i metodi di governo rimasero gli stessi».
Un nutrito numero di dipendenti firmò una vibrante lettera di protesta: «Noi sottoscritti protestiamo contro le angherie, soprusi, ingiustizie che il nostro Direttore ci usa, sperando che le Autorità possono a sua volta tutelare i nostri interessi e i nostri diritti ed in solidarietà ci sottoscriviamo» (3). L’esasperazione del personale non faceva che crescere e, in una riunione tenutasi la sera del 4 agosto, fu deciso lo sciopero per il giorno seguente.

Il 6 agosto il prefetto informò della situazione il Ministero dell’interno: «Fra il personale dei tram a cavalli di questa città e il direttore sig. Desiderato Dupierry esistono seri motivi di discordia, causati principalmente dal carattere poco conciliante di costui. Egli, con le frequenti e gravi multe, sproporzionate alle mancanze e coi rimproveri e le punizioni disciplinari date per motivi futilissimi, non esclusi diversi licenziamenti, si è inimicato la maggior parte del personale, che giustamente protesta contro un tale procedere» (4).

Nonostante la solidarietà agli scioperanti unanimemente dimostrata dalla popolazione, dalla stampa e dalle autorità cittadine, lo sciopero non produsse alcun risultato. Le cose dunque non cambiarono e ancora nel successivo mese di ottobre la tensione era piuttosto alta.
Una riunione indetta dalla Camera del lavoro per l’organizzazione di una sezione del personale del servizio dei tram a cavalli suscitò le ire del direttore Dupierry, che si rivolse al questore con parole di fuoco: «È necessario impedire che questa Camera del lavoro, che sotto un nome filantropico nasconde uno scopo opposto all’ordine e all’autorità, faccia proseliti. Quanto a me, farò tutto il possibile perché il personale del Tramway rimanga straniero a questa costituzione» (5).
Di fatto, la protesta del personale della Società dei tramways sembrò poi affievolirsi fino a spegnersi, lasciando però un segno tangibile del malanimo che il direttore aveva provocato: un sedicente Gruppo anarchico di Bologna gli indirizzò un biglietto sgrammaticato – più o meno volutamente – in cui lo si minacciava apertamente di morte (6).

Riferimenti archivistici

1. Archivio di Stato di Bologna, QuesturaGabinetto, b. 212, “Sciopero dei conduttori dei tram a cavalli di Bologna”, La Delegazione di pubblica sicurezza degli Alemanni al questore di Bologna, Bologna, 4 agosto 1894.
2. Ibidem, “Statistica degli scioperi avvenuti nel 1894”, Questionario del Ministero di agricoltura, industria e commercio per la statistica degli scioperi.
3. Ibidem, “Sciopero dei conduttori dei tram a cavalli di Bologna”, Lettera di protesta dei dipendenti del servizio dei tram a cavalli, senza data.
4. Ibidem, Il prefetto di Bologna al Ministero dell’interno – Direzione generale di pubblica sicurezza, Bologna, 6 agosto 1894.
5. Ibidem, Il direttore della Società dei tramways di Bologna al questore di Bologna, [Bologna, ottobre 1894].
6. Ibidem, Biglietto di minaccia, senza data.