2. Prima del ‘48. testimonianze di strada sequestrate (aprile-dicembre 1833)

Si propongono qui ancora due dei «13 cartelli di mezzo foglio» con contenuti offensivi e sovversivi. Vanno in particolare notati il linguaggio visibilmente ricercato - che qualifica dunque gli autori delle diffamazioni come appartenenti all’élite culturale e sociale cittadina - e i concetti ideologicamente forti di indipendenza e di libertà espressi tra le righe dei testi (1-2 vetrina 1; 1-2 vetrina 2). La menzione dell’«Italia» (3-4 vetrina 1) prefigura una riflessione mirata sulle idee di nazione e di unità, che si affermeranno pienamente solo nel decennio successivo.

19 maggio 1833. Viene consegnato al cardinal Spinola, commissario straordinario per le Quattro Legazioni, il rapporto di sequestro di «una coccarda tricolore, bianca, rossa e verde, involta in due cenci di carta, malignamente gettata da qualche perfido in un camerone della Caserma di S. Giovanni in Monte, e chissà a qual fine». All’episodio il cardinale ritenne di non attribuire alcuna importanza (3 vetrina 2).

30 dicembre 1833, Budrio. Il Sig. Cavalliere Giovan Battista Dalla Noce fa recapitare al cardinal Spinola «un disegno ingiurioso e parole a forma di libello contro il Sig. Governatore Lotti di Castel San Pietro» (4 vetrina 2).

Citazioni bibliografiche e archivistiche
1-2. Archivio di Stato di Bologna, Ispettorato poi Direzione provinciale di polizia, Atti
riservati, 1833, b. 41.
3. Archivio di Stato di Bologna, Commissariato Straordinario pontificio per le Quattro
Legazioni, Atti generali, 1833, b. 19.
4. Ibidem, Atti generali (ma atto riservato), 1833, b. 19

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